mercoledì 23 settembre 2015

Finalmente l'autunno...


Il gufetto di cui vi avevo già parlato, finalmente terminato e appeso


Insieme alla malinconia per le giornate che si accorciano, provo sempre una sorta di eccitazione all'arrivo dell'autunno.
Mi piace stare in casa, mi piace la pioggia che trovo rilassante, mi piace stare sul divano con la copertina e un libro, bere tazze di tè fumante, mi piacciono le giornate di sole con il cielo terso e l'aria frizzantina. Anno dopo anno mi importa sempre un po' meno, però l'autunno è anche la stagione in cui sono nata e quella di cui porto addosso i colori: capelli ramati, occhi scuri, pelle chiara ricoperta di efelidi.

Sveva invece, come tutti i bambini si entusiasma in ogni stagione, come solo i bambini sanno fare.

Stamattina ha guardato fuori e constatato che l'autunno è arrivato davvero, con il suo carico di pioggia e dunque ha deciso di cambiarsi e mettersi un abitino estivo smanicato!! :)

Dopo colazione abbiamo letto un libro stando accoccolate sul divano. Il libro parla di una famiglia di orsi che va in vacanza in campagna, la storia in sè non è niente di particolare ma le illustrazioni sono molto graziose.

Dopo ha finito un flipbook che aveva iniziato qualche giorno fa ma che non eravamo riuscite a finire perchè... life happens! Insomma, avevamo da fare, tra prove di danza, uscite con gli amici, passeggiate e la bella notte fatata a Vignarello.
Questo è il secondo anno che ci andiamo, di sabato sera e per i bambini è veramente un momento magico. Le stradine pullulano di bancarelle un po' magiche e le fate camminano tra la gente parlando con i bambini prima di esibirsi in uno spettacolo teatrale con un gran finale di fuochi di artificio, lanterne volanti e un bel falò intorno al quale danzare. Sveva si è lanciata nelle danze tenendo per mano due fate e il suo visetto era illuminato da un sorriso emozionato. Dopo mi ha detto: non potevo fare a meno di sorridere, ero troppo felice!
Ad un certo punto le è stato chiesto se lei fosse una principessa o una fata e lei ha candidamente risposto: nè l'una nè l'altra, io sono una bambina!
Mi piace pensare che dal suo punto di vista essere una bambina sia un privilegio ben più grande dell'essere una fata o una principessa.

Ogni giorno ci dedichiamo un po' sia alla scrittura e lettura che alla matematica, che le piace molto. Ieri abbiamo introdotto il concetto di pari e dispari che pare aver capito bene. Per quel che riguarda la scrittura mostra di cavarsela bene, non ha bisogno di molto aiuto nello scrivere parole lunghe e complesse e io tendo a non correggerla per ora, le mostro il modo più "economico" di scrivere ciascuna lettera, per esempio dall'alto verso il basso e la "O" in senso anti-orario e lei apprezza perchè vede che riesce meglio e che la calligrafia è migliorata ma per il resto la lascio libera di trovare la giusta misura delle parole nello spazio del foglio bianco, pur utilizzando anche il quadrettone da 1cm e la riga di quinta.

Stamattina dopo aver finito il flipbook e il passaporto e dopo un ulteriore ripasso di geografia, abbiamo deciso di fermarci un po', abbiamo preparato un bel pranzetto autunnale a base di verdure, ceci, olive e riso integrale (una di quelle ricette per la serie "apriamo il frigo e buttiamo qualcosa in padella" ma che riescono solitamente molto bene) e una macedonia di pesche, mele e prugne per dessert.

Sicuramente l'homeschooling ci permette di curare maggiormente l'alimentazione; la sua perchè ho il controllo di quel che mangia, so che non assumerà caramelle e dolciumi - come succedeva regolarmente a scuola - a meno che sia io a offrirli. La mia perchè quando lei andava all'asilo io tendevo ad alimentarmi male a pranzo, essendo da sola, non necessariamente mangiando schifezze ma magari mangiando poco e poi spiluccando nel pomeriggio o arrivando troppo affamata a cena e mangiando quindi poi troppo.

Oggi avrà la seconda lezione di danza sensibile con la maestra che ama, ma ha deciso di fare anche danza classica che - a sorpresa - le è piaciuta molto. Mi ha detto che la maestra è brava, dolce e la fa ridere "e poi, mamma, è una persona seria".
Lunedì ha fatto anche la prova di danza acrobatica e io temevo che non le sarebbe piaciuta perchè non sa ancora fare molte cose e tende a demoralizzarsi. Invece è uscita contentissima dicendomi che oltre alla capriola che sapeva già fare ha imparato quella all'indietro e poi sta imparando a fare la ruota. Non l'avrei mai obbligata ma l'avrei sicuramente incoraggiata a provare per un po' perchè so quanto sarà felice quando riuscirà a fare cose che ora le sembrano difficilissime.

Vi lascio con una carrellata di foto, tra cui quelle della nostra torta di mele della scorsa settimana che è piaciuta molto. La ricetta è quella della torta di mele al latte caldo, è venuta buonissima, provatela perchè ne vale sicuramente la pena. Il consiglio è quello di utilizzare uno stampo rotondo normale, quello a forma di rosa che ho usato io è bellissimo ma la zona centrale, più alta, fa si che si debbano allungare molto i tempi di cottura col rischio di bruciare alcune parti.



Buon autunno a tutti!

Sole e Sveva









venerdì 18 settembre 2015

Build your library, il nostro curriculum

Fin da quando la decisione di fare homeschooling è stata presa, abbiamo iniziato a chiederci che cosa avremmo fatto con Sveva, anche in considerazione del fatto che sosterrà l'esame di idoneità e quindi dovremo metterla in condizione di raggiungere gli obiettivi previsti dalle indicazioni nazionali.

Ho iniziato a sfogliare alcuni testi in adozione nelle scuole e ho visionato una guida dell'insegnante, tuttavia non mi sembrava che potessero fare al caso nostro. Molte delle cose presenti sui testi o sulla guida Sveva già le conosce bene per cui era mia intenzione offrirle stimoli maggiori.

D'altronde se devo utilizzare il testo in adozione a scuola, tanto vale che a scuola ci vada. Anche se sicuramente l'avrei presentato in modo accattivante, avrei dovuto prima di tutto trovarlo accattivante io e proprio non ci riuscivo.

Allo stesso tempo non me la sentivo di lasciare tutto al caso ma nemmeno di affidarmi completamente ad un programma predefinito e troppo rigido.
In Italia le famiglie che fanno homeschooling sono ancora poche e non c'è molto materiale a disposizione mentre in USA, dove gli homeschooler sono milioni, c'è una vastissima offerta di piani di studio, alcuni anche gratuiti. La maggior parte sono religiosi ma esistono anche dei piani di studio non religiosi (secular) e dopo averne valutati alcuni, ho scelto questo.

Build your library (letteralmente "costruisci la tua biblioteca") è un curriculum basato su materiale letterario. In altre parole sui libri. Ma che libri?

Ovviamente dipende dalla "classe" o "grade" ma niente e nessuno vietano di utilizzare un curriculum di una classe inferiore o superiore adattandolo alle esigenze dei bambini. Noi per esempio abbiamo scelto quello per il Kindergarten perchè tratta un argomento che a Sveva interessa molto: il mondo. Inoltre è meno impegnativo di quello successivo e in questo momento in cui lei si sta concentrando molto sul "leggere, scrivere e far di conto" mi è sembrato più appropriato. A partire da libri illustrati, ma non solo, si inizia un viaggio intorno al mondo estremamente divertente e stimolante.

I libri "cardine" che verranno utilizzati durante tutto l'anno sono L'atlante per bambini della National Geographic, un Atlante degli animali (noi non abbiamo preso quello consigliato ma stiamo usando L'atlante degli animali di Virginie Aladjid, L'ippocampo edizioni), un libro bellissimo sui bambini del mondo "Children just like me", un libro di attività creative dal mondo "Around the worlds art and Activities" e un libro di cucina dal mondo che però non siamo riusciti a trovare per cui ci affideremo al web per scoprire e testare ricette di altri paesi.





Oltre ai libri sopracitati vengono proposti numerosi altri libri, tra cui "How to make an apple pie and see the world"  e "Me on the map" che ho già citato in un post precedente e che stiamo utilizzando questa settimana.
A partire dalla prossima settimana, se la biblioteca riuscirà a farcelo arrivare in tempo, inizieremo a leggere "La piccola casa nei grandi boschi" di Laura Ingalls, QUELLA Laura Ingalls della casa nella prateria, serie TV forse sconosciuta ai più giovani ma la cui sigla risuona già nelle orecchie dei miei coetenei.

La lettura della piccola casa richiederà 4 settimane durante le quali proporrò diverse attività di geografia, storia, scienze e arte come previsto dal curriculum e poi passeremo ad altri libri che ci porteranno in giro per il mondo permettendo a Sveva di raggiungere gli obiettivi previsti per la classe prima (ad esclusione di matematica e italiano per cui utilizzo materiale diverso) pur stimolando la sua curiosità e soddisfacendo i suoi interessi.

Vederla entusiasta del suo mappamondo, intenta a guardare stato per stato, chiedendomi dove vivono o da dove vengono alcuni dei nostri amici, è una grande gioia. Il libro "Me on the map" la sta aiutando a capire meglio la sua posizione nel mondo e la entusiasma scoprire ogni giorno cose nuove.

È chiaro che l'argomento verrà approfondito ulteriormente nei prossimi anni ma intanto inizia ad avere un'idea di come sia fatta la terra con i suoi continenti, scoprirà come vivono le persone nel resto del mondo e insieme a lei anche io andrò alla scoperta di luoghi poco noti.

Il costo del curriculum è ragionevole, ho pagato circa 25$ per il curriculum per tutto l'anno. È molto flessibile perchè posso adattarlo ai tempi di Sveva, alla nostra lingua (molti dei libri sono disponibili in Italiano ma il fatto che altri siano in Inglese non è un problema e posso sostituire alcuni dei libri con altri simili sull'argomento), non è "troppo", se un'attività non ci piace la saltiamo, se un libro non ci piace nessuno ci obbliga a leggerlo ma tendenzialmente, conoscendola e anche sentendo i pareri di altre famiglie che utilizzano lo stesso curriculum, so che li amerà tutti.

La decisione di usare un curriculum è dipesa, come dicevo, dalla mia necessità di avere un programma da seguire per quanto flessibile e interessante. Per me sapere che ogni giorno potrò fare riferimento al curriculum per proporre cose nuove a Sveva è importante, soprattutto durante questo suo primo anno.

Inoltre non è necessario acquistare tutti i libri immediatamente, alcuni li posso chiedere alla biblioteca, alcuni sono disponibili in versione e-book, altri ancora sono reperibili usati a pochi euro e li ordinerò o acquisterò solo quando necessario, diluendo così il costo per il materiale "scolastico".


È indubbio che se Sveva dovesse dimostrare interesse per altro, sarà libera di studiare altro così come andremo a vedere mostre interessanti, visiteremo musei, edifici e quant'altro ci venga voglia di fare. Non ho il minimo dubbio che i bambini se messi nelle condizioni di farlo, imparino più di quanto possiamo immaginare. Prova ne sia il fatto che mia figlia si è svegliata un mattino sapendo scrivere senza che nessuno glie lo abbia insegnato, l'unica cosa che abbiamo fatto è stato facilitarla con degli strumenti semplici ed economici, il resto l'ha fatto lei. Ma non trovo nemmeno disdicevole offrirle degli spunti, degli stimoli e farle fare qualche attività un po' più strutturata.

Per matematica ho già scritto che utilizzeremo anche la Linea del 20 di Camillo Bortolato; mi piace lo strumento e mi piace il libro che lo accompagna, semplice, graficamente piacevole, pulito e ordinato. Ma la matematica ha delle applicazioni pratiche quotidiane, dal fare la spesa al pesare gli ingredienti di una ricetta, dal misurare un cartoncino per realizzare un biglietto di auguri al dividere la torta in parti uguali e ovviamente già da tempo Sveva si diverte a giocare con i numeri. Abbiamo un pallottoliere che le regalò la nonna materna diversi anni fa che le piace moltissimo usare e poi anche online ci sono risorse simpatiche per apprendere l'aritmetica.


Per la letto-scrittura mi sono ispirata a molti dei post sul sito La pappa dolce che offre degli spunti meravigliosi utilizzando il metodo Montessori e Waldorf ma ho anche comprato per curiosità il libro "Facile Facile" di Manuela Duca Ed. Erickson, più che altro perchè volevo capire come presentare alcune delle difficoltà ortografiche e incentivare l'apprendimento della lettura anche in modo più "tradizionale". Sono sincera, non sono sicurissima che mi piaccia poi tanto, anche se è uno strumento utile quando usato in modo un po' più "creativo", tuttavia non riesco a vedere l'utilità di riempire intere pagine di "A" quando ci sono un sacco di modi più interessanti e soprattutto significativi di esercitarsi nella scrittura.



A tal proposito Sveva ha due nuovi amici di penna. Uno è un bambino americano il cui contatto è arrivato grazie ad uno dei gruppi Facebook di secular homeschooling su cui "bazzico". L'altra è un'amichetta, figlia di un'amica anch'essa conosciuta sul web ormai 6 anni fa e con le quali ci incontriamo regolarmente quando siamo dalle loro parti. Mi rendo conto, anche perchè ricordo quanto odiassi quelle pagine piene di lettere che mi facevano riempire a scuola, quanto più interessante sia l'idea di scrivere qualcosa che ci riguarda ad un amico o ad un'amica e infatti Sveva è stata subito entusiasta della proposta di avere dei "penpals". Tuttavia si è premurata di specificare che Arianna non è una sua amica di penna, bensì un'amica reale!

Per fortuna il web, pur con alcuni difetti - facilmente sormontabili se si sa come usarlo BENE - offre tantissimo, e qualcosa inizia ad esserci anche qui in Italia; stiamo infatti "testando" una raccolta di attività sull'autunno preparate da una homeschooler di "vecchia data", i cui figli stanno ora frequentando le scuole superiori dopo diversi anni di scuola famigliare. Quando avremo finito di testarlo per bene, scriveremo qui le nostre impressioni. Quello che abbiamo fatto finora ci piace tantissimo, non solo a Sveva quindi ma anche a me! 

È arrivato venerdì e possiamo dire che la settimana è letteralmente volata, Sveva è estremamente serena e tranquilla, accetta di fare anche qualche esercizio sul quaderno, non più di 15 minuti, avendo capito che poi potrà dedicarsi a cose più divertenti, a giocare e uscire.


mercoledì 16 settembre 2015

I nostri primi giorni

Lunedì mattina ci siamo alzati tutti con calma, abbiamo fatto colazione tutti insieme come raramente accade e poi ho fatto a vedere a Sveva i libri e il materiale che avevo preparato la sera prima.

Abbiamo iniziato con molta calma giocando con il memory dell'alfabeto e leggendo alcuni libri, sua grandissima passione; non a caso il blog lo abbiamo intitolato "La topina di biblioteca".  
Sveva li ama al punto che nel letto, invece che di pupazzi si circonda di libri, li ama come oggetti oltre che per il loro contenuto e durante il giorno la si trova spesso con un libro in mano.


La mappa della nostra casa disegnata dopo aver letto "Me on the Map"


Nel pomeriggio siamo state alla scuola di danza per conoscere i nuovi orari e i corsi disponibili per una bimba "grande" e poi ha giocato con gli amici qui sotto casa.

Ieri ci siamo dedicate un po' all'aritmetica grazie alla linea del 20 che è uno strumento carino e intuitivo per imparare a fare i primi calcoli, ma sicuramente non è e non sarà l'unico che utilizzeremo. Più tardi abbiamo iniziato a colorare e ritagliare un gufo da appendere alla porta per augurarci FELICE AUTUNNO. Lo abbiamo scaricato qui, le mie doti artistiche lasciano alquanto a desiderare quindi apprezzo che ci sia chi condivide queste cose che io non sarei in grado di fare da sola!

Abbiamo anche letto almeno sei volte un' "avventura di lettura" sull'autunno che le è piaciuta tantissimo, ma ne parlerò più avanto nel recensire tutto il materiale che abbiamo ricevuto a riguardo.
Infine siamo state alla biblioteca dei ragazzi, tappa quasi fissa dei pomeriggi invernali, dove sia lei che io siamo state bombardate di domande sull'homeschooling e lei, credetemi, ne è uscita molto "meglio" di me. 

Nessuno è stato polemico, sia chiaro, c'è ovviamente molta curiosità ma io non amo essere al centro dell'attenzione quindi, per darmi un tono, rischio - o forse ci riesco benissimo - di sembrare un po' superba e la cosa non mi piace nemmeno un po'. Quindi se pensate che il mio ego sia grande almeno il doppio di me, sappiate che lo faccio perchè intimamente preferirei scappare ma nel tentativo di non tradire le mie emozioni, suono peggio di quanto vorrei.
Sveva è genuinamente felice di non andare a scuola e al contrario di me*, a lei non pesa per niente essere "la diversa" o che gli altri la guardino come se stesse mentendo spudoratamente e vengano poi a chiedere conferma a me del fatto che DAVVERO DAVVERO non va a scuola. 

*non intendo dire che non sono felice, tutt'altro. È che ci siamo solo noi a farlo qui e siamo i primi, come eravamo i primi - o quasi - ad usare la fascia sei anni fa, attirandoci domande e occhiate continue che gestisco molto meno bene di commenti scritti sul blog o su facebook :)

Stamattina, approfittando del fatto che il papà - ormai ufficialmente soprannominato, in modo scherzoso, "il preside" - sta lavorando da casa e che Sveva non aveva voglia di venire con me, sono uscita con due amiche mamme che ho conosciuto quando Sveva andava all'asilo.

È sempre un piacere confrontarsi con loro perchè pur avendo fatto scelte differenti ed essendo molto diverse, stiamo molto bene insieme e ci rispettiamo profondamente, oltre a volerci un gran bene. Il che di questi tempi lo considero un tesoro di grandissimo valore.

Quando sono tornata a casa e dopo aver giocato molto (attività FONDAMENTALE), ho letto un libro a Sveva: How to make an apple pie and see the world. L'abbiamo letto prima in italiano, poi in inglese e le è piaciuto tantissimo, così tanto che ci siamo poi messe ad interpretarlo. Il libro parla di una bambina che deve fare una torta di mele per cui si reca a comprare gli ingredienti, ma arrivata al negozio lo trova chiuso. 
Così sale su una nave e arriva in Italia dove raccoglie del grano, poi in Francia va a cercare una gallina, una mucca in Gran Bretagna, cannella in Sri Lanka, zucchero in Giamaica e tante belle mele nel Vermont. Mentre giravamo per casa andando alla ricerca degli ingredienti, simulando i mezzi di trasporto citati nel testo, andavamo a guardare sul planisfero e sul mappamondo tutti i luoghi visitati dalla protagonista del libro. 

Nemmeno a dirlo Sveva ha trovato lo Sri Lanka in 3 secondi netti: eh, mamma, c'è scritto che è a forma di pera, è facile! 
Io avrei potuto cercarlo per 20 minuti senza successo, perchè in geografia sono sempre stata una capra (e pure perchè la mia ipermetropia mia ha regalato una presbiopia precoce), nonostante la scuola o "grazie" alla scuola perchè non ho mai trovato un insegnante che mi facesse capire quanto può essere interessante quando si studia in modo avvincente. Ho continuato a trovarla una materia pallosissima fino a non molto tempo fa. Ma questa è una lacuna che intendo finalmente colmare insieme a Sveva, che invece adora atlanti, carte e mappamondi.

Subito dopo aver letto il libro la prima volta abbiamo anche iniziato a scrivere la lista della spesa, visto che venerdì faremo una torta di mele da portare in biblioteca e condividere con gli amici.

Sveva conosce già l'alfabeto e riconosce e sa scrivere tutte le lettere, perchè da qualche mese abbiamo appeso in sala il trenino Carduino, un alfabetiere murale che trovate a questo indirizzo e che è scaricabile gratuitamente. Tiene posto ma è stato utile quando ci chiedeva continuamente come fossero fatte le lettere ed è utile anche ora per dare una sbirciatina se necessario.

Diversi mesi fa aveva iniziato prima scrivendo il suo nome, poi copiando delle parole, i nostri nomi e  quelli degli amici, fino a che a sorpresa - e intendo VERAMENTE a sorpresa - questa mattina dopo aver detto "farina", l'ha scritto, senza suggerimenti nè tentennamenti.
F-A-R-I-N-A, l'ha scritto sul suo diario, seguito da uova e CANNE, che sarebbe la cannella ma a quel punto era già stufa di scrivere :) Comunque come esercizio spontaneo mi pare che vada benissimo, tanto più che sono convinta che si impari molto meglio e più volentieri quando lo si fa con piacere e in modo spontaneo.

Ci siamo poi date all'arte. La scorsa settimana siamo state dai miei genitori e passeggiando nel bosco abbiamo visto molte piante di phytolacca americana, che secondo la leggenda è stata usata per ricavare l'inchiostro con cui è stata scritta la dichiarazione d'Indipendenza. La leggenda dice così e chissà se è proprio vero, vero è ciò che ci ha detto la nostra memoria storica, mio papà. Ci ha raccontato infatti che mia nonna la usava per fare l'inchiosto quando era bambina. Che fortuna scoprire che una pianta era cresciuta spontaneamente nel nostro cortile mentre noi eravamo in vacanza!
Così Sveva l'ha raccolta, conservando anche alcune foglie che ha messo a seccare nell'erbario, poi ha raccolto le bacche e le ha pestate nel mortaio, infine l'abbiamo filtrata e poi lei l'ha utilizzata con un pennello morbido per creare un inchiostro di un bellissimo rosa carico con cui ha fatto dei disegni di farfalle e giraffe da regalare alla sua maestra di danza, il cui nome ha scritto senza errori e senza suggerimenti. 

- ATTENZIONE, LA PHYTOLACCA È TOSSICA SE INGERITA QUINDI NON USATELA CON BAMBINI PICCOLI








Stasera invece ha deciso di intervistarci e di scrivere quindi i nostri piatti, film e serie tv preferite ma dopo poco è crollata addormentata sul divano, visto che oggi ha ricominciato a fare danza con la sua amatissima maestra Stefania.

Siamo entrate in pieno nello spirito dell'homeschooling, che è scoperta continua, meraviglia e in cui tutto può diventare lo spunto per imparare qualcosa di nuovo. 
Io faccio da tramite proponendo letture e attività ma senza forzare la mano, semplicemente mostrandomi entusiasta e contenta di fare con lei, come lo sono sempre stata! 



Presto vi parlerò del nostro curriculum, di come e perchè l'ho scelto. 

P.S. Sì, Sveva è in pigiama in tutte le foto anche se fatte in giorni diversi...privilegi da homeschoolers! :) 







venerdì 11 settembre 2015

Un anno fa, di questi giorni.

Un anno fa, di questi giorni, iniziavamo a renderci conto che il momento di scegliere la scuola primaria per nostra figlia si stava avvicinando.

Non abbiamo mai fatto mistero delle nostre perplessità riguardo alla scuola in Italia - o nel mondo, per quel che ci riguarda - ma non ci interessa entrare nel merito della questione scuola. Siamo assolutamente consci del fatto che ci siano realtà famigliari per cui la scuola è una scelta indiscutibile e sappiamo anche che non è una scelta che si fa a cuor leggero, visto che nemmeno la nostra scelta è stata fatta a cuor leggero. Sappiamo che non è per tutti e che il poter scegliere anche solo una scuola alternativa è un lusso.

Sta di fatto che dopo attente ed estenuanti riflessioni, ritrosie, incertezze, paure, ansie ma con la convinzione che la scelta dell'educazione parentale o homeschooling fosse giusta per noi, abbiamo chiesto a lei, alla nostra topina di biblioteca. Le abbiamo chiesto che cosa avrebbe preferito, spiegandole le implicazioni di ciascuna scelta e lei, senza la minima esitazione, ha scelto l'homeschooling.

Alcuni hanno saputo della nostra scelta proprio da noi, alcuni lo hanno intuito, alcuni lo immaginano ma non ne sono sicuri, altri non lo sanno ancora e sicuramente qualcuno ne parla alle nostre spalle in modo poco positivo :)

Comunque ora lo sapete, la fonte è certa: il 14 settembre Sveva non inizierà la scuola con gli altri bambini.

Però il 14 settembre è la data scelta per far sì che anche lei abbia il suo primo giorno, che abbiamo intenzione di rendere molto speciale visto che di fatto comincerà anche lei la prima elementare.

Ovviamente non dobbiamo giustificarci con nessuno, ci mancherebbe altro!

Però le domande si sprecano, i commenti espliciti e quelli impliciti pure. Per cui abbiamo deciso di rispondere ad alcune domande qui, una volte per tutte.
UNA volta per tutte. E nel caso non foste stati attenti lo ri-scriviamo: non dobbiamo giustificarci con nessuno. Men che meno con degli sconosciuti. Quindi i commenti sono i benvenuti, ma se non avete niente di carino da dire, non dite niente. Abbiamo un compito importante che è quello di educare nostra figlia, non abbiamo voglia nè tempo di usare il nostro tempo prezioso rispondendo a messaggi di critica distruttiva, ad offese e/o luoghi comuni. Ci interessa però avere un'interazione costruttiva con gli altri.
Vi chiediamo quindi di essere rispettosi della nostra scelta come noi lo siamo di quelle altrui anche quando ci sembrano assurde e strampalate.

Abbiamo risposto in 10 punti perchè sì, potevano essere 3 o 9 e sicuramente avremo dimenticato tante cose. Leggete prima di trarre conclusioni affrettate, prima di arrivare ad un certa decisione ci siamo informati moltissimo. Soprattutto se è la prima volta che sentite parlare di educazione parentale, è impossibile che possiate farvene un'idea in 5 minuti. Noi abbiamo aperto il blog come diario attreaverso cui documentare quel che faremo, condividerlo perchè magari diventi uno spunto per altri, non solo per bimbi homeschoolers ma anche per chi a scuola ci va. Se volete seguirci, non potrà che farci piacere.

1. Sì, è legale. Non è la scuola ad essere obbligatoria, è l'istruzione ad esserlo. L'articolo 30 della Costituzione recita testualmente: "E` dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli, anche se nati fuori del matrimonio.
Nei casi di incapacità dei genitori, la legge provvede a che siano assolti i loro compiti."
Ma che davvero pensate che avremmo fatto una cosa illegale, sbandierandolo pure ai quattro venti?

2. L'esame di idoneità a fine anno non è obbligatorio, tuttavia noi lo faremo sostenere a nostra figlia perchè se dovesse decidere di rientrare a scuola o se noi non potessimo più proseguire per ragioni di salute o lavorative, vogliamo che possa rientrare nella classe di competenza. L'esame dura poche ore e non riteniamo possa essere fonte di stress per nostra figlia, soprattutto perchè è nostra intenzione presentarlo come un'opportunità, senza farglielo pesare minimamente.

3. Non sappiamo per quanti anni lo faremo, non sappiamo ancora che cosa succederà alle medie o alle superiori. Voglio dire, sta per iniziare la prima elementare, non sappiamo che cosa faremo tra un mese, vi pare che sappiamo che cosa faremo tra 5 o 8 anni? Vedremo. Non è un "esperimento", non facciamo esperimenti con nostra figlia, facciamo scelte ragionate. Tuttavia se ci fossero dei problemi, se non fossimo contenti, se lei ci chiedesse in futuro di andare a scuola, rivedremo le nostre scelte.

4. Ma esattamente, perchè lo facciamo? Per tantissimi motivi, essenzialmente per darle modo di imparare di più e meglio, secondo i suoi tempi e i suoi interessi. Non lo facciamo perchè le scuole sono piene di stranieri (cosa che consideriamo un bene), non lo facciamo per ragioni religiose (semmai per ragioni contrarie, non siamo religiosi e troviamo disdicevole che ci siano due ore di IRC alla scuola primaria), non lo facciamo per paura del temutissimo gender (a parte il fatto che è una bufala, siamo assolutamente gay-friendly e riconosciamo a tutti gli esseri umani uguali diritti e uguali doveri). Non ci sono ragioni alimentari o politiche per farlo, nemmeno ragioni mediche, Sveva è una bambina a sviluppo tipico. 
Siamo persone comuni, insomma, qualunque cosa voglia dire. 
Siamo certi che là fuori ci siano bravissimi insegnanti. Per i miei gusti sento dire un po' troppo spesso che "va a fortuna" quando invece io mi aspetterei uno standard altissimo da tutti gli insegnanti, però non abbiamo niente contro la categoria. Ci sono tanti aspetti della scuola che non apprezziamo e mai apprezzeremo, nemmeno se Sveva dovesse un giorno andare a scuola, ma nè questo post nè il nostro blog rappresentano una critica alla scuola. Non ci interessa, non ce ne viene nulla, non è nostro compito e onestamente non riteniamo che la scuola sia il male assoluto così come non pensiamo che l'homeschooling sia per tutti.

5. Non sareste mai in grado, dite? Ok, ne prendiamo atto. Se lo dite sottintendendo che allora non saremo in grado nemmeno noi, beh, non possiamo farci nulla, è la vostra opinione ma permettetemi di contraddirvi.
Fare homeschooling come lo intendiamo noi comporta di doversi informare tantissimo, di prepararsi, avere in mente degli obbiettivi, seguire uno straccio di programma. 
Certo, esiste anche l'unschooling che segue un approccio diverso, tuttavia non è qualcosa che ci interessi o sentiamo possa funzionare per noi. Per cui sì, abbiamo passato mesi a preparare materiale per il nostro homeschooling ma più che la competenza penso sia servita la voglia di farlo. Gli insegnanti hanno o dovrebbero avere delle competenze specifiche per lavorare con gruppi numerosi di bambini. Noi quelle competenze non le abbiamo. Ma noi non dobbiamo lavorare con un gruppo eterogeneo e numeroso di bambini, noi dobbiamo lavorare con nostra figlia, la quale ci sta molto a cuore. Quindi eccellere nel compito ci interessa moltissimo. Non sappiamo tutto. Ma nessun insegnante sa tutto, mi pare ovvio.A volte insegneremo, a volte andremo alla scoperta di cose che non sappiamo nemmeno noi e questo è ciò che ci entusiasma di più, poter imparare cose nuove insieme.

6. Sì, seguiremo un programma specifico molto flessibile e ne parlerò in post successivi.

7. Abbiamo volutamente messo al settimo posto per smitizzarlo almeno un po', l'argomento più scottante, che in realtà è il primo - a volte l'unico - che viene affrontato quando si parla di homeschooling. La SOCIALIZZAZIONE. Pare che una bambina che non va a scuola non possa socializzare, che verrà tenuta rinchiusa in una torre a farsi crescere i capelli fino a che un principe non passerà di lì e lei potrà finalmente gettare la treccia dalla finestra ed essere liberata.
I bambini socializzano in tanti modi, non sta scritto da nessuna parte (ho controllato) che la socializzazione debba avvenire necessariamente tra quattro mura con bambini coetanei per diverse ore al giorno. I bambini lasciati liberi di farlo, socializzano facilmente con tutti, con bambini più piccoli, con coetanei, con adulti, con anziani. Perfino con gli animali. Si chiama "interazione con il mondo esterno".
Il mondo è fatto di persone eterogenee per età, nazionalità, lingua, estrazione sociale ed economica, abilità fisiche e psichiche. Quindi puntiamo ad incontrare delle persone ogni giorno ed interagire con loro, Sveva continuerà a frequentare i suoi amici, se ne farà di nuovi, seguirà dei corsi, vivrà insomma. E socializzerà come ha socializzato tutta l'estate senza andare a scuola o per tre anni prima di andare all'asilo, esperienza che dal punto sociale non consideriamo per niente positiva tra l'altro. Vivrà immersa nella società, che non è un granchè. Ma non crediamo che abbia bisogno di andare a scuola per imparare a vivere in società. Pensiamo che la società è un prodotto della scuola e se non è un granchè non è andando a scuola che la si può cambiare.

8. No, non la terremo sotto una campana di vetro. Non l'abbiamo mai fatto e non inizieremo ora. Sveva ha e avrà delle responsabilità ma avrà anche il diritto di imparare secondo i suoi tempi, senza dover competere con nessuno, senza doversi interrompere perchè è arrivato il cambio dell'ora, di giocare quando ne ha voglia. Avrà delle regole, ne ha sempre avute. E sarà libera di frequentare chi vuole.

9. La competizione. La competizione è una cosa positiva. Quando uno ha voglia di competere, quando ha gli strumenti per farlo, quando la competizione non genera stress e ansia. La competizione ha ragione di esistere a livello sportivo, a livello lavorativo anche, se si vuole. La competizione a scuola per me è semplicemente assurda. Si impara per amore del sapere, non per avere un buon voto. Si impara perchè è bello avere cultura, non per dimostrare qualcosa a qualcuno. Si studia per piacere e l'unico risultato che si dovrebbe ottenere è avere una cultura personale che ci permetta di vivere in modo pieno, avere un lavoro che appassioni, costruire relazioni significative e apprezzare il bello.

10. Non sarà mica tutto rose e fiori, non l'abbiamo mai pensato nè detto. Ci saranno giorni in cui, cito: "farà i capricci e non vorrà fare niente, a scuola sarebbe obbligata". Ok, ci saranno. E li affronteremo, probabilmente assecondando la sua voglia di "non fare niente". Come se un bambino fosse in grado di "non fare niente", poi!
Giocherà, usciremo, guarderemo un film, leggerà e QUINDI impararà lo stesso, in modo diverso. Ma non è vero che a scuola farebbe o imparerebbe di più. Sarebbe svogliata comunque, imparerebbe comunque poco e poi dovrebbe recuperare a casa o rimarrebbe con una lacuna. I bambini non sono capaci di stare a fare niente. Nell'ultima ora Sveva ha finito un disegno iniziato ieri, colorato mezzo disegno che mi ha chiesto di stamparle, dipinto su tela, giocato fuori con le bolle di sapone e ora sta giocando con i Lego che per lei vuol dire costruire e far parlare tra di loro i personaggi. Alla faccia del "far niente".
Staremo molto insieme, questo sì e penso sia assolutamente positivo. Vogliamo coltivare la nostra relazione, esserci per lei per molte ore al giorno, fare delle cose insieme, seguirla nella sua crescita. Ma non staremo SEMPRE insieme, perchè ha una vita, degli amici, dei corsi da seguire, feste a cui partecipare e quindi mano a mano che sentirà la necessità di stare senza di noi, la asseconderemo. Come abbiamo già detto, non le stiamo costruendo una campana di vetro intorno, la stiamo accompagnando nella crescita e almeno per quest'anno (vedasi punto 3) non stiamo demandando questo compito ad altri.


Ho scritto al plurale anche se chi scrive è una persona sola, cioè mamma Sole. Io cioè, che sono quella che si occuperà maggiormente della "faccenda" vista la flessibilità del mio lavoro e la maggior presenza in casa, ma ovviamente il papà contribuirà nella misura in cui potrà. Ho quindi scritto al plurale almeno questo post perchè questa decisione è stata presa insieme a papà Mirko che ad un certo punto ha dato la spinta a me ma mi ha tenuto la mano mentre saltavamo insieme.

Vi aspettiamo lunedì, per raccontarvi il nostro primo giorno.