lunedì 10 ottobre 2016

Dieci cose che amo della scuola olandese


(Chiedo scusa fin da ora perche’ non riesco piu’ a digitare le lettere accentate su questa tastiera quindi usero’ l’apostrofo che odio, soffrite con me! :))



Siamo qui a Rotterdam da quasi quattro mesi e al momento c'é soltanto una cosa che non mi piace dell'Olanda: il tempo passa TROPPO velocemente.



Mentre scrivo guardo dalla mia bellissima finestra le foglie che si seccano e il mio amato albero tra qualche settimana sara' completamente spoglio.
Giusto un anno fa scrivevo questo post e ancora non sapevamo che da li' a poco sarebbe successo qualcosa che avrebbe cambiato le nostre vite in modo radicale.



L'homeschooling per noi é un capitolo ormai chiuso: Sveva ha iniziato la scuola a Rotterdam il 22 agosto e questa é l'ultima settimana prima delle herfstvakantie (le vacanze d'autunno). Stamattina si é svegliata molto eccitata all'idea che fra sei giorni saremo in Italia dai suoi amati nonni e che presto rivedremo anche gli amici. Pero' quando le chiedo se tornerebbe a vivere in Italia la sua risposta é sempre un sonoro no. Qui sta molto bene, c'é tanto da fare, parchi meravigliosi, musei, attivita' di vario tipo.



Mi mancano le nostre giornate da homeschoolers? Si' e no.



Si' perche' a me stare con mia figlia e' sempre piaciuto tantissimo, non mi e' mai pesato, mi piaceva programmare le attivita' da fare, essere responsabile della sua istruzione, parlare con lei. No perche' ora che la sua istruzione e' passata nelle mani di altre persone io posso fare "solo" la mamma e fare cose insieme a lei per il gusto di farle senza dovermi preoccupare che siano anche, in qualche modo, didattiche e volte all'apprendimento. Inoltre mi sto dedicando a progetti lavorativi e riesco a farlo piu’ tranquillamente.



Avrei continuato a fare homeschooling se fossi rimasta in Italia?

Assolutamente si' e su questo non spendero' altre parole perche' gia' ne scrissi a suo tempo. 
Le perplessita’ sulla scuola in generale sono rimaste e l’homeschooling continua ad essere per me un ottimo modo di impaare e di crescere, ma cio’ non toglie che ci siano moltissime cose che mi piacciono della scuola in Olanda (o quantomeno della scuola di mia figlia anche se bene o male certe caratteristiche sono comuni a tutte). Ne ho scelte dieci e ve le racconto.



L’ORARIO: Sveva va a scuola dalle 8,30 alle 14,30 tutti I giorni tranne il mercoledi’ che finisce alle 12,30. Gli orari delle varie scuole possono differire un po’ ma il mercoledi’ pomeriggio e’ libero per tutti. Questo si traduce in un intero pomeriggio da trascorrere come meglio crediamo: al parco, al museo, a fare compere, al cinema. La citta’ non e’ immensa ma non e’ nemmeno piccola, e’ una citta’ a misura d’uomo con tanto verde, piste ciclabili, ben servita dai mezzi pubblici e ha molto da offrire.
I COMPITI: I compiti non ci sono. Ok, non e’ vero. Tecnicamente ci sono, si chiamano proprio huiswerk. Vengono assegnati una volta a settimana e consistono nel ripassare le parole olandesi imparate a sccuola nella settimana in corso. Fine. Il che si traduce in 10 minuti di ripasso giornaliero e weekend completamente libero.
URLA E PUNIZIONI: potete entrare a scuola in qualunque momento e mai sentirete insegnanti che urlano come pazzi all’indirizzo di bambini terrorizzati (se piccoli, come sta succedendo alla figlia di un’amica in prima elementare) o completamente indifferenti (se grandi). I bambini stanno seduti come meglio credono, in ginocchio sulla sedia o con una gamba piegata sotto il sedere, gli insegnanti parlano in tono calmo e pacato, incuriosiscono I bambini, li fanno partecipare, domandano, girano tra I banchi, sanno essere autorevoli. E se I bambini mostrano segni di stanchezza o sono un po’ irrequieti, si mette su una bella canzone ballabile, ci si sgranchiscono le gambe ad ogni cambio dell’ora e dopo si torna alla lezione piu’ carichi e sereni. La ricreazione poi e’ sacra e la fanno tutti, non esiste che la ricreazione si salti per punizione. Si fa, FUORI IN CORTILE. SEMPRE. No scusate, lo riscrivo: FUORI IN CORTILE, SEMPRE. Sempre vuol dire con la pioggia e con il sole, con quattro gradi o ventiquattro (o meno ventiquattro). E dopo la scuola si sta ancora fuori. E non si ammalano piu’ frequentemente dei bambini italiani, pensate un po’.
LA STANZA DEI GENITORI: nella nostra scuola e in altre che ho visitato c’e’ questa ouderskamer ossia la stanza dei genitori. Qui c’e’ un divano, tavoli e sedie, un pc, una minicucina e I genitori possono scambiare due chiacchiere, seguire dei corsi, prendere un caffe’ insieme e parlare con la referente dei genitori che e’ una donna molto in gamba e simpatica che e’ arrivata dalla Turchia molti anni fa quando aveva all’incirca l’eta’ di Sveva. Niente capannelli di genitori fuori dalla scuola. I bambini si lasciano al mattino e si riprendono al pomeriggio, dopo di che’ si va a casa o si prende un caffe’ a scuola, non si rimane fuori a spettegolare. E NON ESISTE IL GRUPPO WHATSAPP DELLA CLASSE. Quindi nemmeno la possibilita’ di ricevere messaggi alle 23 con cuoricini e bacini per augurarsi la buonanotte o foto di uomini semivestiti con la classifica del papa’ piu’ bellO della classe (no, non mi e’ successo ma mi e’ stato raccontanto e non ho ragione di non crederci visto che la fonte e’ assolutamente attendibile).
IL SALUTO ALL’ENTRATA E ALL’USCITA: ogni mattina c’e’ qualcuno che apre la porta ai bambini e li saluta uno ad uno dando loro la mano e augurando il buongiorno. Ogni giorno all’uscita la maestra o il maestro salutano I loro alunni ad uno ad uno dando la mano e augurando una buona giornata, un buon weekend o buone vacanze a seconda del caso. Bella differenza rispetto a quando portavo Sveva all’asilo e c’era un’insegnante che spesso nemmeno alzava gli occhi dal cellulare…
IL BULLISMO: io vorrei dirvi che non esiste ma viviamo in Olanda, non in Kirghisia. Esiste ma e’ un fenomeno che all’interno della nostra scuola non pare essere presente. Ci sono I litigi, ci sono le scaramucce ma ci sono anche bambini del settimo e ottavo anno formati per fare da mediatori durante I litigi in cortile. Che cosa significa? Che se due litigano e non riescono a venire a capo della questione, possono rivolgersi ai mediatori che li aiuteranno a risolvere la questione prima di far intervenire un adulto. La percentuale di successo e’ molto alta. Ovviamente e’ un sistema con dei limiti perche’ mia figlia e gli altri bambini delle schakelklassen (classi ponte per I bambini stranieri e con un focus sull’apprendimento della lingua) non sanno comunicare e questo rende impossibile o quantomeno molto difficile rivolgersi ai mediatori. Pero’ e’ un ottimo sistema.
LA MULTICULTURALITA’: quando venerdi’ ho ritirato la foto di classe, ho sorriso. In quella foto ci sono tante storie, storie di bambini portati qui da paesi piu' o meno lontani, di bambini - ciascuno con la propria lingua madre - che ad un certo punto inizieranno a comunicare tra loro usando una lingua comune, nuova. Ho visto sorrisi, faccini di tutte le sfumature, occhi grandi e neri e occhi a mandorla. Ho visto una maestra con il velo in testa e un'altra con i capelli al vento sorridere insieme ai loro alunni. E ho deciso che non visitero' piu' altre scuole, perche' tanto Sveva ha gia' deciso che lei non vuole andare in un’altra scuola e io di sicuro non ho alcun interesse a mandarla in una scuola “bianca”.
LA SCUOLA E’ GRATUITA: si’, certo, anche in Italia la scuola pubblica e’ gratuita. Ma qui e’ un po’ piu’ gratis. A scuola infatti non si porta NIENTE a parte il pranzo, vedi punto successivo. Tutto il materiale viene fornito dalla scuola e quindi ogni bambino ha le stesse opportunita’ e gli stessi materiali di tutti gli altri. C’e’ un solo quaderno ad anelli, blu, uguale per tutti con I divisori per materia. Inoltre se un bambino ha un disturbo di apprendimento, tutto viene seguito direttamente dalla scuola che disponde di medico, psicologo, logopedista e psicomotricista.
IL PRANZO: il pranzo si porta da casa, non c’e’ alternativa. La pausa per il pranzo e’ di un’ora, ora che I maestri preferiscono far trascorrere ai bambini all’aperto quindi il pranzo deve anche essere veloce. Un sandwich, un’insalata fresca, della pasta fredda. All’inizio sembra strano ma ci si adegua molto in fretta e si risparmia oltre che decidere che cosa dare ai propri figli senza dover fare richieste di menu speciali.
IL VALORE DEL GIOCO: l’impressione che si ha e’ che I bambini a scuola passino il tempo a giocare, a fare lavoretti, a cantare, a guardare cartoni animati. In classe c’e’ la LIM che serve per spiegare le lezioni ma anche per guardare I video dei KINDEREN VOOR KINDEREN (in casa da un po’ non si sente altro), ci sono computer in ogni classe e vengono usati giornalmente, I banchi sono disposti a gruppi di 4 o piu’ e I bambini collaborano tra loro, imparano insieme, si aiutano e non c’e’ competizione. E poi ogni scusa e’ buona per fare festa o per uscire e andare al parco o alla fattoria didattica.


Da dire ci sarebbe ancora molto e sicuramente ne scrivero’ ancora. Qui la basisschool cioe’ la scuola primaria dura 8 anni, inizia a 4 e finisce a 12 quindi abbiamo ancora un po’ di tempo soprattutto per capire quali cose, invece, NON ci piacciono.